Lorenzo Sartorio
Un viso solare, un sorriso dolcissimo, occhi che infondevano tenerezza. Insomma, una gran bella persona. Maria Pia Rizzardi è deceduta nei giorni scorsi all’età di 76 anni dopo avere sopportato con coraggio e tanta forza il male che la affliggeva da circa un anno. Parmigiana, da giovane era cresciuta nel quartiere San Lazzaro per poi approdare in viale delle Rimembranze e quindi a Basilicanova dove attualmente risiedeva. Dopo la scuola dell’obbligo seguì le orme del padre Ferruccio e fu assunta in «Barilla» come operaia. E, da quel momento, iniziò la vera favola di Maria Pia all’interno di quello stabilimento, a quei tempi situato in viale Veneto, dove fu apprezzata, fin dall’inizio, per la sua laboriosità, le sue doti umane e quell’attaccamento all’azienda che serbò sempre nel proprio cuore anche quando andò in pensione dopo avere trascorso oltre 40 anni alla «Barilla». Maria Pia, proprio grazie alla sua laboriosità e alle sue capacità, salì tutti i gradini della scala gerarchica e, da operaia, si congedò con il grado di funzionario. Un bel percorso aziendale che ha testimoniato la capacità e la volontà di una donna che ha saputo farsi apprezzare sia per le sue capacità professionali che per la sua bontà e generosità. Maria Pia, infatti, era una persona generosa, buona, di una straordinaria disponibilità che ha testimoniato sia nel lavoro che nel tempo libero aderendo a numerose iniziative parrocchiali. Fu insignita dalla medaglia d’oro dei dipendenti « Barilla» e dell’onorificenza di «Maestro del Lavoro». E, proprio con i colleghi «maestri del lavoro», più volte si recò nelle varie scuole cittadine per illustrare ai ragazzi il significato vero della parola lavoro, inteso, non solo come impegno e fatica, ma come valore vero. Avena innata la passione per la musica, infatti, da anni, faceva parte del coro «Dolci Armonie» diretto dal maestro Beppe Boldi. Faceva anche parte del gruppo di pittura «La tela di Carlotta» che, nel dicembre dello scorso anno, corredò con magici disegni un libro di favole per l’associazione «Noi per loro». Era legatissima alla famiglia: al marito Giovanni Dodi artigiano, alla figlia Giovanna, pure lei artigiana, al genero Roberto. Come pure adorava i nipoti Riccardo ed Alessandro: i suoi tesori. Era un’appassionata di montagna, Maria Pia, e insieme al marito, trascorreva le vacanze estive in Valle D’Aosta. Un anno provò l’emozione di salire sul Gran Paradiso. Cuoca sopraffina, era in grado di cucinare alla perfezione i piatti della tradizione come pure altri di nazionalità diverse come un’impareggiabile «paella». Si dilettava anche nel «cake design» decorando dolci come le artistiche torte dedicate ai nipoti dove usava comporre «dolci» campi di calcio. Tantissima gente: amici, parenti ed ex colleghi hanno partecipato alle esequie accompagnandola nell’ultimo viaggio nel cimitero di Basilicanova.
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