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La donna che sfida le barriere in terra e in cielo

La donna che sfida le barriere in terra e in cielo

22 Dicembre 2014, 07:43

Carla Giazzi

«Tutti abbiamo una carrozzina nel cuore; la mia, semplicemente, si vede. L’importante è reagire agli ostacoli della vita con grinta». Laura Rampini di grinta ne ha da vendere. È la prima, e unica, paracadutista paraplegica al mondo, si lancia nei cieli a una velocità di oltre 200 chilometri all’ora. Ha raccontato la sua storia, le lacrime, i dubbi, la rinascita, nel libro «Nessuna barriera fra me e il cielo», edito da Mondadori. Non a caso la presentazione a Parma, organizzata dalla libreria Ubik con l’assessorato al Welfare del Comune, si è tenuta nel centro «Patrizia Ferri» di via Casaburi, struttura di proprietà di Asp «Ad Personam» che accoglie persone con disabilità. «Sembravano insuperabili le difficoltà che hanno impedito finora il pieno utilizzo del centro, terminato dal 2006 e costato tanto alla collettività, ha detto l’assessore Laura Rossi. Ora finalmente lo consegniamo alla città: tra una settimana saranno aperti anche i piani superiori. L’esempio di Laura a questo ci sprona: affrontare e superare limiti di ogni genere». Ha moderato la presentazione Andrea Grossi, responsabile di Sportconnection.it. Laura Rampini è di Sigillo, in provincia di Perugia. Nel 1995 ha 22 anni e un figlio di 14 mesi, quando un incidente d’auto le sconvolge l’esistenza, togliendole per sempre l’uso delle gambe. Lei non si dà per vinta e, dopo tre anni, diventa mamma di nuovo. Poi arriva la separazione dal marito: «Il mio dolore più grande. Io credevo nella “famiglia per sempre”». Così, per ricominciare un’altra volta, rispolvera il sogno dell’infanzia: volare. Arrivano il brevetto da pilota di ultraleggeri, il deltaplano, il parapendio e, nel 2005, il primo lancio col paracadute in tandem con un istruttore. «Ma io volevo volare da sola. Ho combattuto contro pregiudizi, certificati che non arrivavano, centri di paracadutismo che mi rifiutavano. La mia non era una rivincita nei confronti della vita, era un desiderio profondo, inseguito con preparazione e consapevolezza dei rischi». Il centro paracadutistico di Fano accoglie la sua sfida e, dopo un anno e mezzo di prove e di studio per ovviare agli ostacoli legati alla disabilità, nel 2008 Laura ha il brevetto e si lancia per la prima volta da sola. Ora ha all’attivo 163 voli, ha iniziato a volare in squadra ed esegue figure in aria. Organizza sport e viaggi per disabili e, nelle unità spinali, affianca i pazienti con lesioni al midollo. Perché nella vita, anche su una carrozzina, niente deve essere impossibile.

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